di Ilaria Ugolini

Neurosystemics n° 8/2017

marzo 2017

La globalizzazione delle industrie culturali e la crescente circolazione delle opere e dei contenuti attraverso le nuove tecnologie, hanno portato ad una globalizzazione dei consumi, dei gusti e dell’immaginario culturale dei giovani (in particolare nei settori della musica, videogiochi, serie tv, letteratura o cinema). Così la serie “Game of Thrones”, che ha superato tutti i record di audience, Waka waqua, l’inno della Coppa del Mondo nel 2010 cantata dall’artista colombiana Shakira o Naruto il noto manga giapponese, sono diventani riferimenti condivisi dai giovani francesi insieme alle tradizionali icone nazionali Asterix e David Guetta. Manga, fumetti, film asiatici, successi di Hollywood, film di Bollywood, serie della Corea del Sud, musica da tutti i continenti, sono oggi finestre sul mondo che contribuiscono a rendere familiare il “diverso”.

Questi aspetti sono stati studiati da Vincenzo Cicchelli docente dell’Université Paris Descartes e da Sylvie Octobre del Département des Estudes de la Prospective et des statistiques au Ministère de la Culture et de la Communication in una indagine realizzata tra i giovani francesi (tra i 18 ed i 29 anni), i cui risultati sono stati pubblicati nel libro “L’amateur cosmopolite. Gouts et imaginaires culturels juvéniles à l’ère de la globalisation”. Come fanno i giovani a costruire il loro rapporto con il mondo attraverso la globalizzazione dei beni culturali?

Gli autori parlano di cosmopolitismo estetico-culturale inteso come il rapporto con il mondo che i giovani costruiscono attraverso i beni culturali globalizzati. La sfida è di natura educativa: si vuole determinare se la cultura dei media transnazionali, che hanno investito l’universo culturale dei giovani, è in grado di liberarli dalle loro “particolarità nazionali” aiutandoli a costruire l’immagine di un mondo comune.

I ricercatori hanno identificato cinque profili del cosmopolitismo estetico-culturale collegati all’origine sociale, al luogo di residenza, al capitale culturale ed al genere: dall’indagine è emerso che la maggior parte dei giovani francesi è cosmopolita dal punto di vista estetico culturale, la prossima sfida sarà quella di studiare il lato etico-politico del cosmopolitismo.

 

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