di Andrea Filippo Ciabattini

Neurosystemics n° 12/2018


Il Family Building (FB) -termine che unisce il gruppo destinatario (la famiglia) con l’obiettivo dell’intervento (il team building)- rappresenta un intervento formativo complementare e di supporto alle altre tipologie di interventi rivolte alla famiglia (psicologiche e pedagogiche), che ha l’obiettivo di sviluppare il gruppo e di promuovere il benessere dei membri attraverso il potenziamento di competenze personali e familiari.

L’idea del FB nasce dalla constatazione che gli interventi formativi alla famiglia sono limitati (perché si concentrano perlopiù sul classico bisogno della neo-genitorialità) e parziali (perché sono spesso gestiti da enti cattolici e quindi si rivolgono solo alle famiglie di tale orientamento religioso). Inoltre l’attuale formazione alla famiglia è pensata nelle sue modalità classiche e accademiche, senza prevedere altri metodi innovativi che meglio si adattano ad essa.

Per la famiglia appaiono più adeguate le metodologie ‘attive’, come la formazione esperienziale, dove i partecipanti diventano i soggetti dell’apprendimento attraverso il coinvolgimento emotivo, la sperimentazione concreta, il riferimento al gruppo, la comunicazione interattiva e il confronto reciproco. Se l’esperienza viene svolta all’aperto si potenzia la motivazione alla formazione a causa della possibilità di abbinare l’ambientazione naturale (che stimola la sensazione di svago e benessere in famiglia) con l’occasione di poter apprendere per migliorarsi come gruppo e come persone.

Negli interventi formativi alla famiglia possono essere svolti percorsi di team building, partendo dal presupposto che la famiglia è una squadra -e non un semplice gruppo di persone- in quanto i membri che la compongo condividono obiettivi comuni da raggiungere.

Il FB si rivolge a tutte le forme di famiglia e ai membri di tutte le età; può prevedere sia una che più famiglie in formazione. Si realizza sia con percorsi di team-building che con percorsi atti a potenziare specifiche competenze target (es: comunicazione, problem solving, decision making, capacità di gestire lo stress, le emozioni, il tempo, i conflitti). Uno degli aspetti fondamentali del FB è la partecipazione di tutti i membri (anche dei più piccoli), affinché durante la fase formativa venga esperita la relazione con tutti i componenti. Un percorso di formazione sulla genitorialità è più efficace se si parte dalla sperimentazione e auto-osservazione della relazione genitore-figlio piccolo. Una rielaborazione è più incisiva se si fonda sulla comunicazione reciproca figli-genitori (far emergere un feedback da parte di un bambino al proprio genitore permette a quest’ultimo di offrire significativi elementi per compiere una riflessione approfondita sui suoi stili genitoriali).

Il Family Building (FB) può essere svolto con il metodo OMT®, un’evoluzione dell’outdoor training che associa le esperienze all’aperto ad una serie di tecniche molto raffinate, le quali portano la qualità della formazione a livelli elevati. Anche il livello di complessità aumenta e ciò comporta una riflessione sull’applicabilità del metodo ai bambini. L’osservazione dell’altro, la compilazione della scheda di osservazione, le rielaborazioni in sessioni prolungate, la stesura del PISC richiedono capacità e risorse personali tipiche del 4° stadio dello sviluppo cognitivo di Piaget. Nell’età della pre-adoescenza, dagli 11 ai 14 anni, compare il ragionamento ipotetico-deduttivo e tutte quelle abilità mentali connesse che consentono al ragazzo di prender parte a tutte le fasi previste dal metodo.

L’OMT® è dunque un modo per fare formazione alla famiglia e può essere applicato nel rispetto tutte le specifiche tecniche previste, qualora essa sia composta da membri con età pari o maggiore dell’età preadolescenziale.