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3 novembre 2015

Walter Passerini, giornalista de La Stampa, in occasione del convegno “Qualità della vita, Qualità del lavoro” ha inquadrato alcuni dei paradigmi delle aziende di oggi analizzando il significato di parole dall’utilizzo poco frequente.

La prima parola è “alessitimia” (dal greco “a-” mancanza, “lexis” parola e “thymos” emozione: letteralmente «non avere le parole per le emozioni») il contrario di empatia, una malattia diffusa nelle aziende per la quale le emozioni sono considerate qualcosa di negativo, che crea disgregazione. Sempre più spesso si pensa che il manager non debba avere emozioni, ma la gestione delle persone implica una gestione delle emozioni che non possono essere ignorate e vanno tirate fuori per sviluppare empatia.

Un’altra parola è “sinestesia” un fenomeno sensoriale che indica una “contaminazione” dei sensi nella percezione. Questa si traduce nel tentativo di far lavorare tutti i sensi in azienda, contrastando la monosensorialità e dando particolare importanza all’ascolto inteso non soltanto come udito, ma come vera e propria consapevolezza.

Infine “agatotopia”, il contrario di utopia: un buon posto dove vivere e lavorare sentendosi a proprio agio e sviluppando buone idee. Questo si traduce nella Nice Company e nel modello del Wellness Organizzativo®.