di Marco De Angelis

Neurosystemics n° 19/2021


Quando (io medico dello Sport con interessi e, si spera, competenze nella Fisiologia, nella Nutrizione e nella Biomeccanica, docente di Metodologia dell’Allenamento all’Università di L’Aquila) sono stato coinvolto da IEN (Istituto Europeo Neurosistemica) nella realizzazione di un percorso formativo da tenere a degli impiegati over 50 di un’azienda pubblica ho pensato che ci fosse un errore: l’ipotesi di parlare, in un corso ufficiale, a degli impiegati non più giovani su come comportarsi sul luogo di lavoro e magari anche a casa, dal punto di vista nutrizionale, dell’atteggiamento posturale, dell’attività fisica, mi sembrava infatti a dir poco fantascientifica.

Immaginavo, mentre mi recavo all’appuntamento per incontrare il Direttore delle Risorse Umane e spiegargli di cosa avrei parlato, un mondo di quelli che si vedono nei film, nel quale un’azienda dice d’interessarsi del benessere dei propri dipendenti, addirittura anche di quelli non più giovani. Immaginavo quindi che il tutto sarebbe stato un’operazione di immagine, in cui impiegare delle risorse economiche in eccesso da dedicare appunto a progetti fumosi quanto basta per poter far finta di raccontare di aver fatto qualcosa.

Mi era stato in realtà premesso che l’interlocutore era molto concreto e che voleva questo colloquio per verificare di persona, abbastanza nel dettaglio, gli argomenti che avrei trattato ma mai avrei immaginato di trovare un manager di un’azienda pubblica che, da quel giorno in poi, ogni tanto mi avrebbe inviato per posta elettronica tutto quanto gli capitava di carpire di innovativo nei settori della nutrizione e dell’attività fisica.

Il colloquio, che immaginavo sarebbe stato qualcosa di abbastanza inutile e noioso, si rivelò un momento di condivisione tra appassionati del valore di un sano stile di vita sulla salute fisica e mentale. E mentre io parlavo del genere umano in generale, lui invece era focalizzatissimo sul “genere umano” che gestiva giornalmente: impiegati, molti non più giovani, con le loro problematiche specifiche, che mi sciorinava, a senso, ad ogni paragrafo della mia presentazione.

Gli incontri sono stati incentrati sulla Nutrizione, sull’Attività Fisica e sulla Postura.

In tutti si è fatto riferimento alla Fisiologia dell’uomo, intendendo il funzionamento del corpo umano, così come è stato plasmato dall’interazione dell’ambiente per almeno un paio di milioni di anni (inizio dell’ominazione). Comprendendo come l’uomo ha interagito così a lungo con l’ambiente, il cibo, le attività prevalenti ed i suoi simili, si può capire meglio quale sarebbe lo stile di vita migliore per rispettare il funzionamento del nostro organismo.

Nel corso sulla nutrizione sono stati illustrati i concetti fondamentali che devono guidare una sana nutrizione, dove per sana si intende principalmente “fisiologica”, cioè quella che è stata l’alimentazione del genere umano nell’ultimo milione di anni: le funzioni dei singoli componenti alimentari; il loro ritmo di assunzione; le loro quantità necessarie.

Nel corso sull’attività Fisica, partendo sempre dal presupposto che sia necessaria in quanto naturale, facendo riferimento alle strutture anatomiche interessate e alle loro funzioni, sono state date indicazioni sul tipo di attività fisica che si può semplicemente svolgere quotidianamente, anche in casa e in pochissimi minuti.

Nel modulo sulla Postura corretta sono state analizzate le soluzioni migliori per evitare le problematiche più frequenti (e, più invalidanti) tra gli impiegati. Tutte le quattro ore di corso sono perciò state un’occasione per una seduta pratica di postura corretta, impostata all’inizio dell’incontro, sia da seduti che nel cammino.

Gli incontri sono stati un’utilissima esperienza di confronto con molti impiegati, ciascuno con le proprie problematiche e le proprie difficoltà, in un’età comunque non più verde, a modificare sostanzialmente tutte quelle che cattive abitudini, molte delle quali misconosciute, che conducono velocemente a patire malesseri, se non addirittura patologie, per un tempo, per fortuna o purtroppo, sempre maggiore, dato il prolungarsi della vita media.

Mi è sembrato, confortato dai questionari finali anonimi, che, superato un certo scetticismo iniziale da parte dell’uditorio, si sia in effetti riusciti, tappa dopo tappa, a seminare qualcosa.

L’obiettivo che mi ero posto, e che spero e credo di essere riuscito a raggiungere, era di dare informazioni estremamente pratiche e semplici da applicare. Spesso discostandomi molto dalle comuni nozioni in circolazione, mai applicate pur se conosciute da tutti, ed è stato un piacere per me giustificare le motivazioni che mi hanno portato negli anni ad elaborare le mie teorie nell’ambito della nutrizione “fisiologica”, dell’attività fisica non noiosa, breve ma efficace, della postura come atteggiamento mentale.

Tutti gli incontri prevedevano delle esperienze “pratiche”, realmente fisiche o di esemplificazione, proprio per calare le informazioni nelle realtà individuali.

L’esperienza, evidentemente con un riscontro positivo, è stata poi ripetuta l’anno successivo con gli under 50.

I miei iniziali timori di fare un buco nell’acqua sono stati definitivamente allontanati, dagli sguardi attenti, dalla partecipazione attiva e, soprattutto, dai colloqui individuali e dalle numerose domande oltre il tempo ufficialmente dedicato agli incontri.

E quando ogni tanto ricevo, da qualcuno nell’audience di quei corsi, una email che mi conferma di aver applicato con beneficio questo o quel principio allora condiviso posso ritenermi pienamente soddisfatto.

 

Marco De Angelis